Hanno alle loro spalle abbandoni o soprusi subiti proprio da chi li doveva amare di più, background difficili di immigrazione, povertà o solitudine, briciole di vita da cui ripartire. Sono i minori ospiti di Casa Priscilla, struttura di Padova che dal 2001 accoglie mamme e minori in difficoltà ai quali offre un ambiente sereno e protetto, una “casa” di amore e di affetti, possibilità di un futuro migliore.
Informatici Senza Frontiere ha voluto concludere assieme a loro i progetto “Odiare non è uno sport”, che tra il 2019 e il 2021 ha squarciato un velo sull’odio in rete e le discriminazioni in ambito sportivo.
Per i ragazzi di Casa Priscilla proprio lo sport è infatti occasione di rinascita, di gioia spensierata, territorio di amicizia e di fratellanza. Spesso manca però la materia prima: scarpe, palloni, abbigliamento sportivo. Così, grazie all’interessamento di Libertas Padova e alla collaborazione di Un Sesto Acca, Informatici Senza Frontiere ha messo le scarpe da corsa ai piedi dei ragazzi di Casa Priscilla e dotato la Casa di attrezzatura per far loro praticare calcio, atletica, un po’ di sport di base.
L’iniziativa ha visto la partecipazione dell’assessore allo sport del Comune di Padova, Diego Bonavina, che ci ha tenuto a dare il suo appoggio all’iniziativa e dire, ancora una volta, Odiare non è uno sport.
Qui un breve video sulla cerimonia di consegna dei regali