Migliorare la comunicazione e gli scambi sui social è un compito che ci riguarda tutti, a partire dai più giovani. Ed è proprio per il grande lavoro che hanno dimostrato di saper portare avanti contro l’hate speech online che i ragazzi del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Mattei a San Lazzaro di Savena (Bologna), guidati dall’associazione Amici dei Popoli, sono stati premiati come migliore “squadra anti-odio” dal progetto Odiare non è uno sport.
Il gruppo, composto da 13 studenti (10 ragazze e 3 ragazzi) e due animatori, è una delle 11 squadre territoriali anti-odio, nate all’interno del progetto sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e portato avanti da 16 enti su tutto il territorio nazionale, tra cui ong, università ed enti di promozione sportiva, che nel corso degli ultimi due anni hanno messo in campo numerose azioni per studiare, approfondire e contrastare l’hate speech online in ambito sportivo.
Le 156 giovani sentinelle anti-odio, in particolare, dopo una formazione approfondita sul tema, hanno lavorato per intercettare e contrastare sulle piattaforme più utilizzate dai giovani forme di linguaggio volgare, discriminazione e violenza online legate allo sport, proponendo reazioni e risposte dissuasive secondo un modello elaborato da un team di esperti dell’Università di Trieste – Dipartimento di Scienze della vita e volto a smorzare il vortice dell’hate speech, e allenandosi con un software elaborato per il progetto da Informatici senza frontiere.
Come spiega Margherita Licastro di Amici dei Popoli, «nella scuola di San Lazzaro di Savena è stato attivato un PCTO (Percorso Competenze Trasversali e Orientamento) da novembre 2023 a maggio 2024, con incontri dedicati ai ragazzi due volte al mese. E poi, affiancati dall’animatore Giacomo Porporato e dalla ex tirocinante Sofia Borsin (ora operatrice volontaria in servizio civile in Malawi), gli attivisti hanno lavorato da remoto in autonomia».
«L’esperienza di attivista con Odiare non è uno sport – racconta Gaia, 17 anni, pallavolista, tra le componenti della squadra anti-odio premiata – mi è piaciuta molto e mi è sembrata molto utile, visti i numerosi casi di bullismo e cyberbullismo a cui assistiamo tutti i giorni. Ho apprezzato anche il gruppo che si è creato e il fatto che ci siamo trovati tutti molto bene e siamo riusciti a collaborare».
Il lavoro è stato condotto principalmente su social come Instagram e TikTok, i più utilizzati dalla fascia d’età degli attivisti. «I commenti che abbiamo preso in analisi – prosegue la studentessa – erano molto offensivi e talvolta anche discriminatori. Sono rimasta impressionata da quanto odio ci sia al giorno d’oggi nelle comunicazioni online. Forse senza questo percorso avrei fatto fatica a intercettarlo».
Tra il 2023 e il 2024, il progetto Odiare non è uno sport, giunto alla sua seconda edizione, ha formato in sette regioni italiane oltre 400 docenti di scuole secondarie di I e II grado, 500 allenatori e operatori sportivi di varie discipline; 300 tra dirigenti e referenti di società sportive e ASD. Ha inoltre raggiunto e formato al contrasto all’hate speech circa 3.000 studenti di scuole secondarie e 2.000 giovani sportivi iscritti alle Asd delle regioni coinvolte (nel dettaglio: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Veneto).
Ha inoltre prodotto strumenti importanti come il Barometro dell’Odio nello Sport, realizzato dal Centro CODER dell’Università degli Studi di Torino, e una Unità di Apprendimento (UDA) per studenti delle scuole secondarie e per allenatori delle società sportive, un software sonda, strumento di ricerca e studio che intercetta in tempo reale le conversazioni d’odio in Twitch, X e nei commenti di YouTube, classificandole in base al livello d’odio che contengono ed immaginando delle risposte dissuasive ad hoc. Ma ha anche lavorato in termini di comunicazione, con una potente campagna web di sensibilizzazione, con interviste a grandi campioni, testimonial del messaggio anti-odio, un podcast in otto puntate, uno spot radiofonico, flash mob in 13 città in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace (6 aprile 2024) e un corrispettivo flash mob online che ha visto la partecipazione di migliaia di sportivi e sportive in tutto il Paese.